A cosa serve Bentelan®: effetto immediato e 1 mg dosaggio

A cosa serve Bentelan®: effetto immediato e 1 mg dosaggio

I soggetti a rischio di sviluppare sindrome da lisi tumorale dovrebbero essere monitorati attentamente per prevenire una simile evenienza. Il dosaggio del SOLDESAM 8mg/2ml deve essere individualizzato sulla base della malattia da curare, della sua gravità e della risposta terapeutica del paziente. In via indicativa nelle terapie indicate si consiglia di somministrare mg al giorno suddivisi in 4-6 somministrazioni. Posologie medie o alte di idrocortisone o di cortisone possono provocare un aumento della pressione arteriosa, ritenzione idrica e salina, o eccessiva deplezione di potassio.

  • Una volta che l’asma
    bronchiale è sotto controllo, le linee guida internazionali raccomandano,
    se possibile, di eliminare il beta2-agonista a lunga durata d’azione e
    di continuare la terapia di mantenimento con i corticosteroidi inalatori.
  • Rari casi di cecità associati alla terapia intra-lesionale a livello del volto e della testa.
  • Infine, si segnala che l’assunzione di cortisonici per lunghi periodi di tempo può determinare una riduzione della produzione di cortisone endogeno da parte delle ghiandole surrenali.
  • Dopo somministrazione di dosi multiple di farmaco, la biodisponibilità può essere stimata misurando il farmaco immodificato recuperato dalle urine delle 24 h in condizioni stazionarie.
  • Nel trattamento dell’asma bronchiale, il formoterolo in terapia combinata
    con corticosteroidi inalatori è risultato efficace nell’indurre
    broncodilatazione (aumento della FEV1, volume espiratorio forzato in 1 secondo)
    e nel ridurre l’esacerbazione della malattia.
  • Inoltre i metaboliti derivanti da
    una biotrasformazione prevalentemente epatica risultano essere inattivi.

L’equivalenza chimica indica che una preparazione farmaceutica contiene lo stesso composto attivo nella medesima quantità e soddisfa gli standard ufficiali vigenti; tuttavia possono risultare diversi i componenti farmacologicamente inattivi presenti nelle preparazioni. La bioequivalenza indica la capacità che ha una preparazione farmaceutica, quando somministrata home-cholesterol-test-9 alla stessa persona e con il medesimo dosaggio, di far raggiungere concentrazioni equivalenti al farmaco nel plasma e nei tessuti. Il termine equivalenza terapeutica indica che le preparazioni farmaceutiche, quando somministrate alla stessa persona con il medesimo dosaggio, danno lo stesso effetto terapeutico e gli stessi effetti avversi.

Schemi di somministrazione

La somministrazione concomitante con altri farmaci che vengono metabolizzati dal CYP3A4 (per esempio, indinavir, eritromicina) può aumentarne la clearance, con conseguente diminuzione della concentrazione plasmatica. Si potrebbero verificare dilatazione cardiaca e insufficienza cardiaca congestizia con l’uso concomitante di amfotericina B e idrocortisone. Farmaci che inibiscono il citocromo P450 3A4 (es.ketoconazolo e macrolidi come eritromicina) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche dei corticosteroidi. La somministrazione concomitante con altri farmaci che vengono metabolizzati dal CYP3A4(per esempio, indinavir, eritromicina) può aumentarne la clearance, con conseguente diminuzione della concentrazione plasmatica.

Per quanto concerne l’attività antiinfiammatoria, 11
mg corrispondono a 10 mg di prednisolone. I preparati a base di desametasone non devono essere impiegati nei casi acuti d’asma,
né in pazienti con lesioni cutanee da herpes e miceti, né in pazienti con diabete
mellito, ulcera peptica o tubercolosi. Uno svantaggio della somministrazione di polveri è rappresentato dalla necessità
di un flusso inspiratorio elevato per poter sospendere la polvere.

TERAPIA

Nella gran parte dei pazienti la secrezione di cortisolo endogena corrisponde a 5/7.5 mg di prednisone. Il picco di concentrazione plasmatica invece ci fornisce una discreta approssimazione sulla rapidità d’azione del farmaco. In questo caso è molto simile in  tutti i tipi di glucocorticoidi somministrati per Os, ovvero circa 2 ore.

Uso e somministrazione.

Il paziente deve essere adeguatamente istruito sulle modalità corrette di
inalazione. In corso di trattamento a lungo termine possono verificarsi alcuni effetti
sistemici. Per
cui la somministrazione dovrebbe essere presa in considerazione solo se il beneficio
atteso è superiore ai rischi per il feto. I corticosteroridi sono generalmente assorbiti attraverso il tratto gastrointestinale.

Quando non dev’essere usato Prednisone DOC Generici?

Il formoterolo è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento
al seno. In un altro studio, l’esposizione durante il primo trimestre di gravidanza
ai beta2-agonisti a lunga durata d’azione ha determinato un aumento del
rischio di malformazioni congenite (odds ratio 1,37) e malformazioni congenite
maggiori (odds ratio 1,31) rispetto alle donne non esposte a questi farmaci. In questa classe sono inseriti i farmaci i cui studi sugli animali hanno rilevato
effetti dannosi sul feto (teratogenico, letale o altro) in assenza di studi
controllati nelle donne oppure i farmaci per i quali non sono disponibili studi
né sull’uomo né sull’animale.

Mentre parallelamente il territorio da irrorare aumenta con l’aumentare delle masse muscolari, e la forza di pompa richiesta aumenta per l’aumentare della pressione, le capacità del cuore si riducono. Lo sviluppo delle estremità articolari, che conferisce un aspetto più “massiccio”, associato all’incremento delle masse muscolari, rende difficoltoso il movimento articolare. All’estremo opposto, il timore degli effetti collaterali dei cortisonici spinge alcuni medici ad utilizzarli meno di quanto necessario, magari preferendogli altri farmaci, come gli immunosoppressori, con effetti collaterali meno conosciuti e paventati ma spesso ancor più gravi. Infine, nelle patologie in cui sia possibile, è bene utilizzare le formulazioni topiche (pomate, spray inalatorii, collirii) in luogo di quelle sistemiche (pastiglie, iniezioni), in modo da minimizzare l’assorbimento nel torrente circolatorio e quindi gli effetti collaterali sistemici.

I corticosteroidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti e la tendenza, da parte dei processi infettivi, a non localizzarsi. In questi casi va sempre valutata l’opportunità di istituire una adeguata terapia antibiotica. Infine, si segnala che l’assunzione di cortisonici per lunghi periodi di tempo può determinare una riduzione della produzione di cortisone endogeno da parte delle ghiandole surrenali.